Ecco come contestare una bolletta se è troppo salata rispetto alle nostre stime sul consumo. Si può chiedere infatti al gestore della telefonia, della luce o del gas. Tramite lettera raccomandata in carta semplice si chiede il resoconto dettagliato di fatturazione. Se si tratta di bollette del telefono, poi, si può espressamente chiedere la disattivazione dei numeri a tariffazione speciale e l’invio del numero chiamato completo delle ultime tre cifre.
Per un esempio di lettera è possibile vedere questo modello, da adattare alle proprie esigenze.
Se la lettera di reclamo non fosse sufficiente, ricordarsi di inviarla al gestore con raccomandata che è valida come prova, si può ricorrere al Giudice di Pace anche senza l’ausilio di un avvocato, purchè gli importi della bolletta da contestare non superino i 500 euro. Il Giudice di Pace stabilrà chi ha ragione e disporrà eventuali rimborsi o risarcimenti. Ricordare il termine di 5 anni: trascorso tale periodo la bolletta va in prescrizione e non si avrà più diritto ad un eventuale rimborso
Una bolletta relativa ad utenze domestiche si può contestare anche in caso di addebito di consumi non effettuati, come per esempio una connessione internet non richiesta o un servizio aggiuntivo a pagamento non espressamente attivato.
Risulta essere possibile che il gestore minacci di interrompere il servizio dopo aver ricevuto raccomandata di contestazione: in questi casi rivolgersi in Pretura per chiedere un provvedimento cautelare d’urgenza. Il provvedimento, disciplinato dall’articolo 700 del Codice di Procedura civile, consente di ripristinare l’utenza se ritenuta un servizio essenziale. Risulta essere il caso di luce, gas e acqua.